COMUNICATO STAMPA
“La centralità della persona nel percorso di cura”: istituzioni, clinici e associazioni insieme per una completa presa in carico multidisciplinare
IFO: LA FORZA DEL MODELLO DI CURA INTEGRATA. LA PSICO-ONCOLOGIA È PARTE ESSENZIALE DEL PERCORSO ONCOLOGICO
De Angelis: “Curare il tumore significa prendersi cura della persona nella sua interezza psico-fisica: non ha più senso intervenire solo sull’organo malato.”
Ciocchetti: “La psico-oncologia è un dovere del nuovo Servizio Sanitario, non un optional”
Della Casa: “Con la nuova proposta di legge il supporto psicologico diventa un diritto per tutti i pazienti”
La buona notizia è che oggi la psico-oncologia non è un aiuto “in più”, ma un pilastro del percorso di cura dopo una diagnosi di tumore. Un connettore capace di tenere unite dimensioni che altrimenti rischierebbero di restare separate: l’esperienza intima del paziente, i bisogni dei familiari, le decisioni degli specialisti, il supporto della rete territoriale.
Agli IFO lo psico-oncologo è già presente ed è parte integrante dei team multidisciplinari e dei percorsi di diagnosi e cura: affianca oncologi, chirurghi, infermieri; ascolta, e media tra i bisogni emotivi del paziente e le scelte cliniche più appropriate.
Un modello che trova pieno riconoscimento nella nuova proposta di Legge della Regione Lazio, la prima in Italia a rendere strutturale la presenza degli psico-oncologi in tutta la rete sanitaria, dagli ospedali alle strutture territoriali fino agli hospice. Una norma innovativa che cambia la cultura della cura, trasformando il supporto psicologico da servizio “aggiuntivo” a diritto dei pazienti oncologici e delle loro famiglie.
Questa è la notizia emersa oggi agli IFO – Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, nel convegno, appena concluso, dedicato alla centralità della persona nel percorso di cura oncologico. Una centralità che riguarda non il solo paziente, ma l’individuo nella sua interezza: emozioni, relazioni, paure e risorse.
Luciano Ciocchetti, Vicepresidente XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, ha sottolineato che la psico-oncologia è ormai parte integrante della riorganizzazione nazionale della sanità, dal superamento dell’ospedalocentrismo al rafforzamento della rete territoriale. Ha richiamato il ruolo dello psicologo di assistenza primaria, la riforma che rafforza il lavoro multidisciplinare e i nuovi investimenti sul SSN per personale, servizi e specialità. “La psico-oncologia – ha detto – non è un lusso. È un dovere. E quando il supporto psicologico è forte, aumentano qualità di vita e successo terapeutico”.
Roberta Della Casa, Consigliera della Regione Lazio e prima firmataria della proposta di Legge Regionale sulla Psico-Oncologia. La norma rende lo psico-oncologo una presenza stabile in tutte le strutture pubbliche e private del Lazio, assicura supporto psicologico lungo tutto il percorso di malattia, introduce formazione specifica per gli operatori e istituisce un Osservatorio regionale per garantire applicazione uniforme e standard elevati su tutto il territorio. “La psico-oncologia – ha dichiarato – non può dipendere dalla sensibilità dei singoli. Va garantita per legge, con continuità, risorse e responsabilità precise. La sofferenza emotiva non può più rimanere invisibile”.
Livio De Angelis, Direttore Generale IFO, ha riportato al centro l’aspetto umano: “Le malattie oncologiche trascinano da sempre un carico di ansia, paura e rabbia che deve essere gestito al pari della stessa malattia. Non ha senso curare solo la patologia d’organo, ma occorre affiancare alle più innovative risorse farmacologiche e tecnologiche uno straordinario supporto psicologico che garantisca la salute emotiva e relazionale dei pazienti e dei loro cari. Il corretto sostegno psicologico si traduce in maggiore aderenza alle cure, più forza nell’affrontare i percorsi diagnostici e terapeutici e quindi alla fine ci aiuta a raggiungere migliori risultati terapeutici e a mantenere una giusta qualità di vita”. Ha ricordato che agli IFO la figura dello psico-oncologo è parte stabile dei Disease Management Team e riferimento non solo per chi affronta la diagnosi, ma anche per familiari e specialisti, garantendo una presa in carico completa e attenta all’integrità psicofisica della persona.
Come ha spiegato Anita Caruso, Responsabile della UOSD Psicologia di supporto al paziente oncologico dell’IRCCS Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e Responsabile Scientifico del convegno, la psico-oncologia accompagna la persona durante tutto il percorso di cura: dal momento della diagnosi alla riabilitazione, prevenendo il disagio emotivo cronico, sostenendo i momenti critici e contribuendo, quando necessario, anche alle scelte terapeutiche. “La richiesta di aiuto – ha ricordato – non è più vista oggi come una fragilità, ma una risorsa per affrontare al meglio l’impegnativo iter di cura”.