ISG Istituto di Ricerca

Il San Gallicano (ISG) è fra gli IRCCS pubblici l’unico Istituto monotematico nella disciplina Dermosifilopatia.  Esso venne fondato nel 1725 dal Papa Benedetto XIII ed è il primo ospedale in Europa dedicato al trattamento delle malattie cutanee e contagiose. Il San Gallicano acquisì  in breve tempo fama e prestigio divenendo in punto di riferimento in Roma  delle affezioni cutanee e veneree. A fine ‘800 il San Gallicano divenne sede della prima Cattedra di Dermatologia dell’Università La Sapienza di Roma e sin da allora il Dr. Schilling,  primario dermatologo, iniziava a pubblicare il  Bollettino del San Gallicano, con l’intento di riportare  i quadri clinici più interessanti e i primi dati epidemiologici particolarmente nel campo della venereologia  (la rivista è tuttora in pubblicazione). Nel 1926, sulla base delle emergenti tecniche radioterapiche  (plesio-roengtenterapia, fototerapia, etc), l’Istituto venne riconosciuto con R.D. quale Centro nazionale per lo  studio e applicazioni di terapia fisica in dermatologia, sotto la Direzione generale della Sanità Pubblica (divenuto poi Ministero della Salute), restando peraltro inserito nella rete ospedaliera assistenziale regionale (Ospedali riuniti di Roma-S. Spirito).  Nel 1932 l’ISG e l’Istituto Regina Elena (IRE) vennero accorpati sotto un unico Ente amministrativo denominato  “Istituti Fisioterapici Ospitalieri (IFO)” (R.D. 4/8/1932, N.1296).  Dal 1939 esso fa parte della rete nazionale IRCCS a tutt’oggi  attraverso successive riconferme da parte dell’organo di Vigilanza (Min salute). E’ in corso l’attuale riconferma e la relativa site-visit come da conferma della Regione Lazio (2012).
Nel corso degli ultimi 50 anni la branca specialistica Dermatologia e venereologia ha assunto un indirizzo sempre più rivolto a nuove acquisizioni in campo genetico, epidemiologico e biomolecolare, come avvenuto per altre discipline, cosicché l’attività dei clinici e ricercatori, inizialmente di tipo assistenziale, è oggi anche rivolta alla ricerca traslazionale. Lo dimostra in particolare l’istituzione negli ultimi anni con l’avallo della Regione Lazio dei Laboratori Sperimentali, rispettivamente di Fisiopatologia Cutanea, Istopatologia Cutanea, Microbiologia e Porfirie affidati a insigni ricercatori quali il Prof. G. C Topi,  la Dr.ssa  M. Nazzaro-Porro,  il Prof. L. Balus,  il  Dr. F. Caprilli. Nel 2000 l’ISG e l’Istituto Regina Elena sono stati trasferiti dalle sedi storiche nella moderna e più funzionale struttura dell’ex San Raffaele di Roma Eur.
E’ di tutta evidenza che i due Istituti, benché accorpati negli IFO per quanto attiene la rappresentanza legale e la gestione, costituiscono istituzionalmente e funzionalmente due IRCCS monotematici e distinti per le attività di ricerca scientifica e di assistenza, con differenziate strutture organizzative di supporto specifico, quali le Direzioni Scientifiche, le Biblioteche, le Direzioni sanitarie di Presidio, nonché Servizi sanitari.

Attività assistenziale
.  L’attività clinico-assistenziale dell’Istituto è in linea con gli indirizzi e la programmazione regionale e nazionale, ed è rivolta a prestazioni di ricovero e cura di alta qualificazione e alla definizione di percorsi diagnostico-terapeutici aggiornati secondo linee guida nazionali ed internazionali.
L’organizzazione dell’Istituto prevede due Dipartimenti clinico-sperimentali (Legge 595/1985) (Del. IFO n. 716/2000), rispettivamente il Dipartimento di Dermatologia Clinica ed immuno-allergologica e il Dipartimento di Dermatologia oncologica.
L’Istituto si è dotato di avanzate attività gestionali, come il “week hospital” che ha consentito una razionale distribuzione dei tempi di degenza ed un risparmio notevole  economico, e moderni sistemi di analisi e di budget. Sono state inserite innovative  metodiche diagnostiche, come la teletermografia, la microscopia confocale, l’Artoscan-RMN. Il Servizio di Fotodermatologia è stato dotato di numerose aggiornate strumentazioni, dal simulatore solare al laser ad eccimeri. In campo chirurgico la tecnica del linfonodo sentinella è divenuta una metodica di routine
Le patologie prevalentemente trattate sono:
– Dermatologia Oncologica: diagnosi precoce melanoma, carcinoma, linfomi;
– Chirurgia plastica e ricostruttiva: terapia chirurgica, demolitiva e ricostruttiva delle neoplasie  cutanee;
– Patologie infiammatorie: psoriasi, acne, dermatite atopica, vitiligine;
– Patologie allergologiche, dermatosi professionali;
– Dermatologia infettiva: malattie sessualmente trasmesse  e AIDS;
– Patologie dermatologiche delle migrazioni e del turismo;
Particolare interesse è rivolto alla ricerca di misure idonee al collegamento con le altre strutture del territorio, secondo il concetto attuale di “hub e spoke”  (Art 8 legge 288/03, DR 420 /2007) ovvero di reti cliniche integrate di servizi. Al riguardo l’Istituto svolge il ruolo di  Hub regionale di Dermatologia oncologica, in particolare con l’attività svolta dalla “Melanoma Unit”, struttura interdisciplinare con l’intento di garantire percorsi diagnostico-terapeutici basati su standard qualitativi e omogeneità di gestione e quello di Centro referente  regionale delle Porfirie e malattie rare come anche rilevante il ruolo di centro sentinella della UOC Dermatologia Infettiva per le malattie sessualmente trasmesse (MST).
La situazione attuale, a fronte dei positivi risultati sul piano della Ricerca Traslazionale, riflette sul piano assistenziale ed economico le problematiche attuali degli IRCCS non trasformati in Fondazioni, tenuto anche conto del Parere favorevole della Regione Lazio al riconoscimento  di Istituti di Ricovero e Cura a Carattere scientifico di  IRE e ISG  ( n. U 00072 del 28-5- 2012 Commissario ad Acta).
La Legge 288/2003  indica chiaramente l’importanza delle Regioni nella gestione degli IRCCS con regime giuridico pubblico, non solo a livello amministrativo-sanitario ma anche finanziario. Peraltro, allo stato attuale la Regione non pone distinzione, nel sistema di remunerazione delle strutture sanitarie pubbliche tra Aziende Ospedaliere ed Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. Non riconosce quindi la specificità, il livello qualitativo e, soprattutto, i maggiori costi che un IRCCS è chiamato ad affrontare per l’erogazione di prestazioni di ricovero e cura di alta specialità, sulle quali molto incide l’ attività di ricerca. Di fatto l’IRCCS risulta “penalizzato” in sede di remunerazione rispetto ad altre Aziende sanitarie, ivi comprese quelle ospedaliere. I DRG (ROD) in ambito IRCCS dovrebbero essere riconsiderati e soggetti a una differente valutazione da parte della Regione stessa, essendo le prestazioni assistenziali degli IRCCS, dalla degenza agli Ambulatori, più qualificanti proprio per la loro attività scientifica riconosciuta dal Ministero.
Un altro aspetto da considerare è la necessità di poter disporre di personale altamente qualificato. L’art. 11 del D.L. n. 288/2003, e  lascia irrisolta la questione relativa alla determinazione dei requisiti di accesso tra i dirigenti sanitari o di ricerca degli IRCCS sia pubblici che  privati. Risultano anche deficitari gli strumenti amministrativi per garantire un ruolo e una carriera ai ricercatori formati negli IRCCS, soprattutto quando l’IRCCS non è anche sede universitaria, e la disparità di trattamento nei confronti di IRCCS privati. Il merito scientifico dovrebbe essere invece altamente valorizzato negli IRCCS essendo  una premessa essenziale per poter premiare ed incoraggiare clinici e ricercatori, in particolari giovani ricercatori.
Un fattore rilevante per gli IRCCS  per gli IFO  è quello dell’inserimento del nostro sistema di ricerca all’interno della rete di Ricerca Europea. E’ forte la necessità che l’Italia sia maggiormente rappresentata nelle grandi istituzioni europee, come ad es. Horyzon 2020 (UE 1291/2013) od anche il Consiglio europeo delle ricerche, e l’Eurohorcs (associazione degli enti pubblici di ricerca). In questo ambito va  posto  in debita considerazione il problema degli IRCCS di piccole dimensioni ed in particolare dei monotematici. Il finanziamento attraverso i bandi della ricerca favorisce sicuramente IRCCS dotati di qualificato personale della ricerca  in quanto le commissioni (referee) sono composte in genere dai ricercatori (USA) piuttosto che da clinici.  Per poter concorrere all’assegnazione di bandi sia biomedici che clinici ministeriali e quindi acquisire competitività, occorre quindi assumere qualificato personale permanendo purtroppo il blocco del turnover e dei concorsi.
La valutazione globale in definitiva  non deve prescindere dalla capacità individuale di performances scientifica. Al riguardo occorre incentivare la Farmacia l’Azienda Farmaceutica  San Gallicano, anche ai fini del ritorno economico. Efficienza e risparmio si possono ottenere attraverso una più attenta   programmazione dell’offerta, reingegnerizzando il rapporto ospedale-territorio, effettuando una efficace politica di prevenzione primaria e secondaria, una standardizzazione dei costi in rapporto a criteri di appropriatezza e costo efficacia, una convinta lotta agli sprechi, alla medicina difensiva, alla corruzione. La Dichiarazione di Vilnius enunciata dal Consiglio dei ministri della Sanità  europei (dicembre 2013) è significativa al riguardo e si propone di: aumentare gli investimenti nella promozione della salute e prevenzione delle malattie; garantire l’accesso universale di alta qualità, centrato sulle persone nei servizi sanitari, adottando mix di governance della domanda e dell’offerta sanitaria; assicurarsi che le riforme del sistema sanitario – compresa la pianificazione della forza lavoro – siano basate su prove e si concentrino sul rapporto costo-efficacia, la sostenibilità e il buon governo.
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