Batteri e virus ‘buoni’ alleati per stimolare la risposta immunitaria in diversi tumori e rendere piu’ efficaci le terapie immuno-mediate.
Un virus che si replica in batteri enterococchi dell’intestino può potenziare gli effetti delle terapie anti-cancro: studi condotti inizialmente sui topi dimostrano infatti che il batterio solo quando alleato con il virus (batteriofago) induce una particolare reazione da parte del sistema immunitario, che riesce così a riconoscere e attaccare anche le cellule tumorali. Questa osservazione nei modelli animali è stata confermata nei pazienti, ed evidenzia il ruolo chiave del microbiota intestinale aprendo nuovi scenari terapeutici.
Il lavoro è pubblicato sulla rivista Science da un gruppo internazionale di cui fanno parte le Unità di Immunologia e Immunoterapia e Chirurgia Toracica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena dirette rispettivamente da Paola Nisticò e Francesco Facciolo.
“Abbiamo collaborato con grande entusiasmo – dichiara Paola Nisticò – a questo studio del gruppo francese coordinato da Laurence Zitvogel, che ha identificato e dimostrato che un batterio intestinale (enterococco hirae) quando infettato da un virus (batteriofago) è in grado di stimolare i linfociti T dei pazienti verso antigeni presenti sulle cellule tumorali. I pazienti che possiedono l’antigene derivato dall’enterococco rispondono meglio alla terapia con anti PD-1 anche nei tumori del polmone. L’Istituto Regina Elena ha contribuito analizzando la risposta linfocitaria T verso questi antigeni in pazienti operati per tumore del polmone, grazie all’eccellenza della nostra chirurgia toracica e alla competenza ed esperienza in monitoraggio immunologico e risposta immunitaria ai tumori dell’Unità di Immunologia e Immunoterapia.
Dai batteri e virus del nostro organismo una grande novità per un’immunoterapia sempre più efficace ”
“Da tempo – conclude Gennaro Ciliberto, direttore scientifico dell’Istituto Regina Elena – è noto che il microbioma intestinale è capace di influenzare la nostra risposta immunitaria contro i tumori. Questa nuova scoperta aggiunge un ulteriore elemento di complessità: il coinvolgimento del viroma, cioè dei virus che interagiscono con i batteri intestinali. Da qui alla applicazione di queste scoperte alla terapia dei tumori il passaggio non è immediato, ma rimane l’obiettivo della nostra ricerca traslazionale.”
Lo studio è stato realizzato anche grazie al contributo di AIRC.