La biopsia liquida per una diagnosi di precisione dei tumori. Dona il 5×1000 a IFO.

Eventi, Notizie, Solidarietà    0 Commenti     1/07/2022

In IFO si fa ricerca sulla biopsia liquida dal 2015. La metodica è diventata pratica clinica dal 2016, lo stesso anno in cui EMA ed AIFA hanno dato il via libera al suo utilizzo. La biopsia liquida è uno speciale test che va “a caccia” del DNA tumorale libero circolante nel sangue per individuare gli indicatori tipici di una neoplasia.

Negli ultimi tre anni presso i nostri Istituti sono state effettuate oltre 3000 biopsie liquide, soprattutto per il tumore del seno, ma anche del polmone,  del colon retto e sarcomi, ultimamente è utilizzata anche per il carcinoma della tiroide.

Molti dei campioni provengono dal nostro Molecular Tumor Board.

COME FUNZIONA E A COSA SERVE  

La possibilità di effettuare, in casi selezionati, una diagnosi oncologica utilizzando solo il sangue prelevato dal paziente ha rappresentato uno dei più significativi avanzamenti dell’oncologia degli ultimi 15 anni. Il sangue trasporta tracce molecolari del tumore che vanno identificate, sia per poter scoprire precocemente la malattia, sia per assegnare al paziente il trattamento farmacologico più efficace.  Inoltre il tumore si modifica nel tempo, ed è utile “fotografarlo”  attraverso la biopsia liquida, così da poter assegnare al paziente il miglior trattamento possibile nel preciso momento. Meno invasiva della tradizionale biopsia sul tessuto, la metodica è in grado di identificare la presenza di metastasi molto piccole, che i normali esami non riescono a rilevare, e che possono dare luogo a recidive nell’arco di qualche anno.

IL FUTURO DELLA BIOPSIA LIQUIDA

La biopsia liquida si va affermando come strumento di diagnosi molecolare affidabile in molti tumori diversi. E’ però necessario renderla ancora più sensibile e precisa, e meno costosa. Le molte iniziative finanziate dall’Unione Europea cui partecipano l’Istituto Regina Elena e l’Istituto San Gallicano sono una grande opportunità che può essere colta muovendosi in due direzioni diverse:
– una biopsia liquida ‘per tutti’ al meglio delle possibilità tecnologiche a a costi competitivi, ma certo non comprimibili oltremisura, che permetta di assegnare, a partire da un prelievo di sangue, le terapie molecolari disponibili.
– Una seconda biopsia liquida di nicchia, basata per esempio sulle moderne nanotecnologie, magari con scopi più mirati, utilizzabile solo in alcuni tumori e nicchie applicative, ma ultrasensibile, versatile, che integri biomarkers diversi, e soprattutto eseguibile con una grande rapidità e a costi competitivi.

Insomma, anche in biopsia liquida si applicano i dettami dell’oncologia personalizzata: a ogni paziente la ‘sua’ biopsia liquida, quella giusta.

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