Presentato il policy brief “La Sepsi: quando le infezioni generano un impatto anche sulla medicina sociale” in occasione della Giornata mondiale della Sepsi (13 settembre). Clinici, istituzioni e pazienti uniti con l’obiettivo di sensibilizzare le persone aumentando la consapevolezza e la conoscenza che, insieme, possono rappresentare contributi determinanti nella lotta alla sepsi, la causa di morte più prevenibile a livello globale, con almeno 11 milioni di decessi.
Le sepsi sono infezioni del sangue gravi associate a una percentuale di mortalità che può raggiungere il 40% dei pazienti ricoverati in terapia intensiva e sono responsabili di oltre 150mila morti ogni anno in Europa.
La sepsi è causata da una risposta sregolata a un’infezione da parte del sistema immunitario; tale risposta, invece di reagire contro i microorganismi invasori, attacca l’organismo stesso, danneggiando anche organi e tessuti che non sono sede dell’infezione primaria. La sua mortalità può raggiungere il 70%, e la sua incidenza è in continuo aumento. Se non letale può lasciare danni, postumi fisici e psicologici a lungo termine, che necessitano di trattamenti cronici. Da 47 milioni a 50 milioni di persone ogni anno sviluppano la sepsi e di queste vi sono almeno 11 milioni di decessi.
Comunicare, Informare, Formare. Sono le tre parole chiave che sono emerse nel corso dei lavori della Tavola Rotonda Istituzionale, che ha visto la partecipazione di rappresentanti delle Società Scientifiche e delle Istituzioni con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sull’importanza di una corretta informazione, aumentando la consapevolezza e la conoscenza che, insieme, possono rappresentare contributi determinanti nella lotta alla sepsi, la causa di morte più prevenibile a livello globale.
Per dare un ulteriore impulso nel Nostro Paese alla lotta per la prevenzione e il contrasto della sepsi, è stata avviata una nuova campagna divulgativa che ha visto la collaborazione di Società Scientifiche e Istituzioni nella realizzazione del Policy Brief “La Sepsi: quando le infezioni generano un impatto anche sulla medicina sociale” con l’obiettivo di offrire un’istantanea sull’infezione e su quanta strada c’è ancora da percorrere per garantire al cittadino la sicurezza di trovare una risposta concreta ed efficace da parte della sanità.
Gli strumenti tecnologici che abbiamo a disposizione oggi offrono la possibilità di identificare il microrganismo nel più breve tempo possibile e dunque fornire una risposta rapida. Il PNRR giocherà un ruolo fondamentale per implementare la formazione specifica del personale e per la creazione di una vera e propria cultura della sepsi a livello territoriale che coinvolga tutti, a partire dalla popolazione tutta.
Con la consapevolezza che la formazione e la sensibilizzazione della cittadinanza sulla sepsi giocano un ruolo di primo piano imprescindibile per le misure di prevenzione da porre in essere è stato realizzato un cortometraggio che vuole rappresentare, con poche e semplici immagini, l’importanza del tema e di quanto esso incida, ancora oggi, nella vita di ciascuno di noi.
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