Gli IFO salutano il Direttore Scientifico del San Gallicano Aldo Morrone al termine del suo incarico

Notizie    0 Commenti     12/04/2023

Oggi abbiamo salutato il Direttore Scientifico del San Gallicano Aldo Morrone al termine del suo incarico quinquennale e che coincide anche con il pensionamento dopo anni di intesa attività di ricerca clinica, scientifica e sanitaria. Alla presenza di tanti colleghi Morrone ha ripercorso la lunghissima carriera e le numerose attività di assistenza svolte anche nelle zone più povere del mondo. Particolare attenzione per le zone in Africa e nel medio oriente dove Morrone ha potuto mettere in pratica quell’umanità e sensibilità che lo hanno sempre contraddistinto. Accoglienza, tenerezza e carezza sono le parole chiave che hanno accompagnato il suo racconto.
Un sentito ringraziamento da parte del Direttore Generale Marina Cerimele, del direttore sanitario Ermete Gallo e da parte di tutti i numerosi colleghi presenti.

Di seguito la lettera che Aldo Morrone ha scritto per salutare tutto il personale degli IFO:

Care Colleghe e cari Colleghi,
Potete ben immaginare la mia emozione nel dovervi salutare. La vita è fatta di tappe e alcune hanno una valenza particolare, come quella che oggi incomincia per me.
Concludo un percorso fatto insieme con colleghe e colleghi che hanno condiviso con me la passione per la medicina e il bisogno di essere d’aiuto a chi soffre, ognuno con le proprie caratteristiche e i propri caratteri, come del resto il mio, ognuno che ringrazio davvero di cuore per i momenti belli e anche per i più difficili attraversati in un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico complesso s straordinario che vanta eccellenze delle quali siamo fieri. Concludo una tappa, ma per ripartire con altri progetti e altre avventure ispirate al mio modo di concepire la nostra meravigliosa professione. Lascio il San Gallicano dove sono cresciuto come medico, dove ho incontrato persone di grande valore, sia tra i medici che mi hanno accolto e insegnato molto sia tra le persone malate che mi hanno convinto che la dimensione scientifica dev’essere per forza legata a quella umana per ottenere risultati degni di essere registrati.  Lascio un luogo di lavoro nel quale ho vissuto esperienze esaltanti, a volte anche scogli ardui da superare, ma sempre con la sicurezza che tutto sarebbe andato per il meglio. Lascio un ospedale che per la gente è diventato un punto di riferimento importante, come lo era stato all’inizio della costruzione nel 1725, e spesso, quando penso di aver contribuito un po’ alla sua crescita, come tutti voi, mi permetto di sentirmi emozionato e allo stesso tempo orgoglioso. 
E lascio voi, cari colleghi, con una semplice parola che però racchiude tutto quello che ho nel cuore in questo momento: GRAZIE. “ 

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