Tumori della pelle non-melanoma: quali sono e come proteggersi

Notizie    0 Commenti     20/07/2023

L’estate è arrivata, torniamo a scoprirci e la pelle è più esposta al sole. È un dato di fatto: i raggi UV possono danneggiare la pelle! Favoriscono a breve termine le scottature e a lungo andare l’invecchiamento precoce del nostro prezioso derma, la formazione di cheratosi, o nei casi più gravi di melanoma, o tumori della pelle non-melanoma.
I tumori della pelle diversi dal melanoma sono un gruppo eterogeneo di neoplasia a basso grado di malignità che potrebbe svilupparsi in seguito a una eccessiva e prolungata esposizione ai raggi solari, in persone che hanno una predisposizione.
Il loro sviluppo è nella maggioranza dei casi locale e circoscritto ma se non trattati in modo corretto potrebbero espandersi in larghezza e profondità, invadendo e danneggiando i tessuti circostanti e peggiorando molto la qualità di vita del paziente.
È fondamentale quindi ricevere il “trattamento giusto per la lesione giusta” e rivolgersi a centri specialistici che consentono di inserire il paziente in un percorso ‘specializzato’.

Negli ultimi 5 anni all’Istituto San Gallicano sono stati asportati chirurgicamente più di 3000 tumori della pelle e ne sono stati trattati oltre 12.000.

I più frequenti tra i tumori non-melanoma sono il carcinoma basocellulare, il carcinoma squamocellulare, le cheratosi attiniche. In particolare, il carcinoma basocellulare rappresenta la forma di tumore più comune nella popolazione mondiale di pelle chiara. L’incidenza è in continuo aumento in tutto il mondo e varia a seconda della latitudine.
Sono a maggior rischio di sviluppare carcinomi della pelle le persone che si sono esposte per molti anni e a lungo al sole, soprattutto per ragioni professionali (per esempio contadini, marinai, pescatori o maestri di sci).
Bilanciare rischi e benefici del sole è importantissimo evitando di esporsi nelle ore più calde, proteggendosi in maniera adeguata e tenendo anche conto dell’età e del tipo di pelle di ognuno.

Carcinoma basocellulare
Il carcinoma basocellulare, comunemente detto basalioma o epitelioma basocellulare, colpisce circa 100 individui ogni 100mila abitanti, è 5 volte più frequente del carcinoma squamocellulare. Deve il suo nome alle cellule basali della cute da cui origina. Insorge più spesso sulla pelle esposta al sole, come testa, viso e collo (80% dei casi). Ha l’aspetto di macchie rosse o rosa, protuberanze lucide o con bordi leggermente rialzati. A volte causa prurito, forma croste o sanguina.
Solo in rari casi può manifestare all’ esordio, o perché trascurato per molto tempo, una particolare aggressività locale con importante danneggiamento delle strutture adiacenti, muscolo, ossa, cartilagine. Si parla allora di Basalioma localmente avanzato. In questi casi è’ importante una diagnosi con metodiche di imaging: ecografia cutanea, RMN, TC, per valutare il livello di invasione ed escludere la presenza di metastasi a distanza.

Carcinoma squamocellulare
Dalle cellule squamose dell’epidermide possono originare i tumori squamocellulari detti anche a cellule squamose o spinose. Sono tre volte più comuni dei melanomi, ma meno aggressivi.
Spesso si presentano come lesione che con il passare del tempo tendono a ulcerarsi. L’aspetto del carcinoma squamocellulare, tuttavia, può essere estremamente variabile. Per riconoscerlo in tempo è importante non sottovalutare qualsiasi lesione cutanea che non guarisce spontaneamente. La prognosi è generalmente buona se trattamento e follow-up sono adeguati. Le lesioni potrebbero coinvolgere progressivamente il tessuto molle, osseo e quello cartilagineo, e in alcuni casi dare metastasi a distanza. Il principale fattore di rischio è l’esposizione ai raggi UV e l’esposizione alle radiazioni ionizzanti. Le lesioni si sviluppano principalmente nelle aree foto-esposte, specialmente testa e collo nell’80% dei casi. I fototipi chiari sono i soggetti più a rischio.
I soggetti immunosoppressi sono particolarmente a rischio

Cheratosi attiniche
Le cheratosi attiniche sono carcinomi squamocellulari in situ che, nel tempo, in bassa percentuale potrebbero evolvere in carcinomi squamocellulari invasivi con potenziale metastatico, vanno quindi sempre correttamente e tempestivamente diagnosticati e trattati.

Come si curano i tumori della pelle non-melanoma
Una corretta diagnosi è necessaria per indirizzare al meglio la scelta terapeutica. All’Istituto San Gallicano i pazienti con malattia localmente avanzata o metastatica, sono presi in carico da un team multidisciplinare che segue l’assistito durante tutto il percorso di cura, dal trattamento al follow-up. L’obiettivo primario è quello di ottenere la guarigione con la maggior conservazione possibile della funzione d’organo e dell’estetica. La scelta terapeutica è personalizzata, tiene conto di tutti i fattori presenti, della storia clinica del paziente e anche dei suoi bisogni espressi.
Il trattamento del carcinoma basocellulare e carcinoma squamocellulare sono simili. L’approccio chirurgico offre spesso il risultato più efficace ed efficiente in termini di guarigione. Nei pazienti a basso rischio,e/o in cui la chirurgia risulta controindicata o non praticabile, si possono considerare terapie topiche come l’ imiquimod, il 5-fluoruracile, la terapia fotodinamica o la crioterapia. In caso di tumori multipli o di grandi dimensioni, inoperabili, o nei casi metastatici si può considerare l’elettrochemioterapia, il trattamento sistemico con inibitori di Hedgehog, la radioterapia, l’immunoterpia. Nei pazienti con carcinoma squamocellulare il trattamento deve essere seguito da uno stretto follow-up a causa del maggior rischio di metastasi rispetto a un carcinoma a cellule basali.

Fare una visita specialistica all’Istituto San Gallicano
Per ricevere una visita dalla Unità di Dermatologia Oncologica del San Gallicano (ISG) è necessario prenotare una prima visita alla Dermatologia Generale ISG tramite richiesta del medico curante.

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Guarda il webinar dei nostri specialisti, parlano le dottoresse Laura Eibenschutz esperta in tumori della pelle non-melanoma, e Paola De Simone esperta in melanoma.

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