Negli ultimi anni la ricerca sui tumori sta indagando sul ruolo diagnostico e terapeutico degli Rna non-codificanti. All’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena il Gruppo di Ricerca traslazionale Rna, coordinato da Gennaro Ciliberto e Giovanni Blandino, è impegnato proprio su questo fronte.
Un articolo del Sole 24 ore Sanità a firma dei coordinatori del Gruppo di Ricerca, fa il punto sul tema.
“La medicina di precisione in oncologia si basa sull’utilizzo di farmaci a bersaglio capaci di bloccare l’attività “impazzita” di proteine coinvolte nella crescita cellulare a seguito della alterazione (si parla di “mutazioni”) dei rispettivi geni di origine miratamente nei tumori dei pazienti che ne sono colpiti. Purtroppo, solo il 20% dei pazienti oncologici presenta delle mutazioni tumorali per cui sono disponibili degli specifici farmaci a bersaglio. È quindi auspicabile ampliare le nostre possibilità di colpire le cellule tumorali. Questo è possibile utilizzando l’Rna nella sua componente cosiddetta non-codificante.
Del Rna nella sua componente codificante, il cosiddetto Rna messaggero, si parla molto soprattutto in questo momento di grande successo dei vaccini a Rna. Riteniamo tuttavia che anche l’Rna non codificante presenti delle enormi potenzialità diagnostiche e terapeutiche. La porzione non-codificante, dalla quale non originano proteine, rappresenta oltre il 70% del patrimonio genetico umano ed è stata per anni considerata una parte inerte o priva di alcuna specifica funzione. Nelle ultime due decadi si è scoperto anche grazie allo sviluppo di tecnologie omiche e algoritmi di analisi dei dati molto avanzate che la regione non-codificante del genoma umano produce diverse classi di Rna fra cui quelli più studiati sono certamente i microRna, piccole molecole di Rna non-codificanti che regolano finemente a livello post trascrizionale l’espressione dei geni codificanti proteine.
Il tema del ruolo diagnostico e terapeutico delle molecole di Rna codificante e non-codificante è stato recentemente discusso nel V Workshop organizzato dall’Istituto tumori Regina Elena di Roma in collaborazione con il Centro di terapia a Rna dell’Università di Harvard. Il workshop ha riunito presso il centro congressi del nostro Istituto esperti nazionali e internazionali provenienti dall’accademia e dall’industria che hanno evidenziato lo straordinario avanzamento delle conoscenze su Rna non-codificante e illustrato le potenzialità applicative delle terapie a Rna già presenti in vari studi clinici attivi per il trattamento di neoplasie di tipo ematologico e solido. Un contributo importante è stato dato dai giovani ricercatori dell’Istituto Regina Elena che hanno presentato le attività di ricerca del gruppo di lavoro dedicato all’Rna presso il nostro Istituto.
Il gruppo di ricerca traslazionale dedicato allo studio dell’Rna, istituito dalla Direzione scientifica dell’Istituto Tumori Regina Elena nel 2018, si avvale di competenze multidisciplinari di tipo chirurgico, di oncologia medica, di patologia molecolare, di ricerca di base e traslazionale, bioinformatiche e computazionali e si avvale del supporto della banca biologica istituzionale che colleziona e annota campioni dei pazienti afferenti al nostro Istituto. L’intensa attività di ricerca del gruppo di lavoro Rna ha prodotto sei brevetti su specifiche molecole di microRna con peculiarità diagnostiche e terapeutiche per i tumori al seno, del melanoma, dei tumori della testa e collo, dei tumori cerebrali e delle mucositi indotte dai trattamenti radio-chemioterapici. Gli studi condotti dal gruppo di ricerca sono finanziati dal ministero della Salute, dal Mur e dal Mes. Sono inoltre state avviate collaborazioni scientifiche con partner industriali nazionali e internazionali volte a sviluppare metodologie non-invasive (biopsia liquida) per la valutazione di Rna non-codificanti nei fluidi biologici (sangue, saliva urine) dei pazienti oncologici.
Conclusioni e Prospettive
Le conclusioni del workshop sugli aspetti diagnostici e terapeutici degli Rna non-codificanti hanno evidenziato la necessità di superare alcuni ostacoli prima dell’applicazione di terapie a Rna nei pazienti oncologici. Questi ostacoli si riferiscono alla precisione di colpire il bersaglio genetico alterato, alle reazioni immunitarie attivate dall’inoculo delle molecole di Rna sintetiche, alla individuazione della dose necessaria a correggere l’alterazione genetica senza causare effetti indesiderati per il paziente oncologico. Nel corso del workshop sono state presentate alcune soluzioni per superare questi ostacoli che aprono nuove prospettive terapeutiche, ma che ci confermano anche che siamo all’inizio di un nuovo percorso scientifico le cui implicazioni hanno il potenziale di rivoluzionare la terapia oncologica nelle prossime decadi.”