IFO tumore al seno metastatico: quali novità terapeutiche

Notizie    0 Commenti     13/10/2023

Un esercito di quasi 40 mila donne con un’età media di 54 anni ha una diagnosi di cancro al seno metastatico, vale a dire, diffuso anche in altre parti del corpo.
Vogliamo accendere i riflettori sulle innumerevoli ed entusiasmanti novità dal punto di vista farmacologico e non solo, che stanno cambiando la storia naturale e la prognosi di queste pazienti.

ANTICORPI CONIUGATI EFFICACI PER TUTTI I SOTTOTIPI DI TUMORE AL SENO
L’estrema validità dei farmaci anticorpo-coniugati sta cambiando lo storico paradigma del trattamento della malattia avanzata e migliora notevolmente la prognosi di queste pazienti. Si chiamano Trastuzumab deruxtecan e Sacituzumab govitecan e sono efficaci per tutti i sottotipi molecolari di tumore al seno: HER2 positivi, tumori a bassa espressione di HER2 (HER2-low), tumori con recettori ormonali positivi, e perfino i tumori tripli negativi.
In Italia Sacituzumab govitecan è approvato da circa un anno, ed è assolutamente necessario avere informazioni per identificare le pazienti che rispondono alla terapia. I farmaci anticorpo-coniugati sono molto complessi. Uniscono l’efficacia della chemioterapia con la precisione degli anticorpi. Si tratta infatti di un chemioterapico legato ad un agente biologico diretto verso un bersaglio, una specifica proteina, al fine di colpire le cellule neoplastiche in maniera selettiva con risparmio di quelle sane. Il rischio di progressione della malattia si riduce quasi della metà e quello di morte si abbassa di oltre un terzo grazie al trattamento con Trastuzumab deruxtecan.
I farmaci in Italia sono attualmente disponibili e rimborsabili. È necessario affidarsi a centri di eccellenza prescrittori in grado di applicare la terapia nel percorso di cura della paziente che possiede i requisiti per essere trattata con tali molecole.
Presso il nostro Istituto è stato trattato un significativo numero di pazienti con risultati molto buoni, che confermano i dati incoraggianti degli studi clinici.

TUMORI AL SENO TRIPLI NEGATIVI
Ricordiamo che il nome tumore al seno triplo negativo sta a significare che il carcinoma non presenta né i recettori per gli ormoni, né i recettori per l’HER2. Particolarmente diffuso nelle donne giovani, al di sotto dei 50 anni e in chi presenta mutazioni nel gene BRCA, questa forma tumorale rappresenta il 10-12% di tutte le neoplasie della mammella. Da sempre considerati i più difficili da trattare, tra i tumori al seno. Per fortuna oggi le donne possono contare su nuovi alleati, oltre ai farmaci monoclonali coniugati, ci sono i farmaci biologici detti Parp-inibitori, che conducono alla morte delle cellule cancerose con una azione molto più selettiva rispetto a quella dei chemioterapici. Anche l’immunoterapia combinata alla chemioterapia si sta rivelando una buona strategia per combattere in prima linea una parte dei tumori al seno triplo negativo. Questa è una importante novità se si considera che l’immunoterapia fino a qualche tempo fa non aveva un ruolo di rilievo nella cura del carcinoma mammario, considerato scarsamente immunogeno.

TUMORI AL SENO ORMONALI 
Una cura poco tossica e innovativa per le donne giovani con tumore al seno metastatico di tipo ormonale, cioè positivo ai recettori degli ormoni, circa il 70% dei casi di tumore al seno metastatico.
Si tratta di farmaci biologici denominati inibitori delle cicline o inibitori di CDK4/6, due enzimi che, se resi iperattivi, consentono alle cellule tumorali di crescere e dividersi molto rapidamente. Questi farmaci raddoppiano l’efficacia della terapia ormonale, e contrastano il rischio di resistenza.
Vengono utilizzati nel trattamento del tumore al seno avanzato o metastatico positivo per il recettore ormonale (HR+) e negativo per il recettore 2 del fattore di crescita epidermico umano (HER2-): in combinazione con la terapia anti-ormonale, ne aumentano l’efficacia e rallentano la progressione della malattia nelle pazienti in pre- e perimenopausa.

NUOVE CLASSIFICAZIONI DEI VARI SOTTOTIPI DI CARCINOMA MAMMARIO
Oggi la diagnostica di precisione suggerisce che i diversi “sottotipi” di tumore al seno non sono classificabili, dal punto di vista biomolecolare, in una precisa categoria, ma risultano essere più “fluidi” di quello che si credeva. Le pazienti possono presentare tipologie di tumore a cavallo tra le diverse classificazioni note, come ad esempio: i tumori ormonosensibili, HER 2 positivi o triplo negativi. Questa nuova visione apre la strada a strategie terapeutiche innovative e trasversali.

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