Agli IFO vanno, anche per il biennio 2023-2024, tre bollini rosa. Il massimo riconoscimento che viene attribuito da Fondazione Onda agli ospedali impegnati, in tutte le regioni italiane, nella promozione della medicina di genere, distinguendosi per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili, ma anche quelle che riguardano trasversalmente uomini e donne in ottica di genere. Ha ritirato il riconoscimento Lorella Salce, Referente dei Bollini Rosa IFO, in occasione della cerimonia di premiazione che si è tenuta oggi presso la sede del Ministero della Salute.
“Ottenere tre Bollini Rosa ci rende molto orgogliosi – dichiara Marina Cerimele, Direttore Generale IFO – un segno concreto dell’attenzione che i nostri Istituti rivolgono da anni alla Medicina di Genere. Siamo consapevoli che il futuro di ogni programma di ricerca, diagnosi e terapia personalizzata debba essere basato sull’ottica di genere. Procediamo quindi con impegno in questa direzione, tenendo sempre conto della complessità che la specificità di genere richiede.”
Tre sono stati i criteri di valutazione tenuti in considerazione, la presenza di: specialità cliniche che trattano problematiche di salute tipicamente femminili e trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, tipologia e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e servizi clinico-assistenziali in ottica multidisciplinare gender-oriented, l’offerta di servizi relativi all’accoglienza delle utenti alla degenza della donna a supporto dei percorsi diagnostico-terapeutici (volontari, mediazione culturale e assistenza sociale) e infine il livello di preparazione dell’ospedale per la gestione di vittime di violenza fisica e verbale.
L’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da circa 500 domande, ciascuna con un valore prestabilito, suddivise in 15 aree specialistiche più una sezione dedicata ai servizi generali per l’accoglienza delle donne e una alla gestione dei casi di violenza sulle donne e sugli operatori sanitari. Un apposito Advisory Board, presieduto da Walter Ricciardi, Professore di Igiene Pubblica, Università del Sacro Cuore di Roma, ha validato i Bollini conseguiti dagli ospedali (zero, uno, due o tre) a seguito del calcolo del punteggio totale ottenuto nella candidatura, tenendo in considerazione anche gli elementi qualitativi di particolare rilevanza non valutati tramite il questionario (servizi e percorsi speciali, iniziative e progetti particolari ecc..).
Per saperne di più vai alla Fondazione Onda
Leggi l’articolo de La Repubblica sugli ospedali “a misura” di donna, all’interno intervista ad Enrico Vizza, direttore del Dipartimento Clinica e Ricerca Oncologica del Regina Elena.