Via libera definitivo del Senato al disegno di legge sull’oblio oncologico. Il provvedimento è stato approvato con 139 voti favorevoli ed un lungo applauso in aula. Viene così sancito il diritto all’oblio per coloro che sono stati affetti da patologie oncologiche con l’obiettivo di prevenire le discriminazioni e tutelare i diritti. Il testo unificato sull’oblio oncologico che si appresta a diventare legge prevede nei casi di procedure per l’adozione, richiesta di mutui, pratiche bancarie e assicurazioni, e nelle procedure concorsuali, non sia ammessa la richiesta di informazioni sullo stato di salute relativamente a patologie oncologiche il cui trattamento attivo si sia concluso, senza episodi di recidiva, da più di dieci anni alla data della richiesta.
“Accolgo con grande gioia l’approvazione all’unanimità della proposta di legge parlamentare sull’oblio oncologico. Una norma di civiltà, che il Governo ha convintamente sostenuto e che cancellerà quelle umilianti e ingiuste discriminazioni che pesavano sulle persone guarite da patologie oncologiche. Grazie a tutte le forze politiche che hanno consentito di raggiungere oggi questo obiettivo“. Dichiara la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Con l’approvazione definitiva della legge, “che il Governo ha fortemente sostenuto – afferma Schillaci – vinciamo una battaglia di civiltà a difesa delle persone guarite dal cancro. Ringrazio i parlamentari di tutte le forze politiche che con questo provvedimento hanno contribuito a restituire alle persone che si sono lasciate alle spalle un tumore la possibilità di vivere una vita piena senza steccati e discriminazioni”.
Sono circa un milione gli italiani interessati dall’oblio oncologico perché considerati guariti, a fronte di 3,6 milioni che vivono con una diagnosi di cancro: “I cittadini guariti dal cancro in Italia non saranno più discriminati nella vita sociale, professionale e familiare – afferma Francesco Perrone, presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) -. Sono infatti previste specifiche norme che tutelano gli ex pazienti da possibili discriminazioni nel campo assicurativo e finanziario, oltre che nell’ambito lavorativo. La Legge prevede il divieto di richiedere informazioni su una pregressa patologia oncologica dopo 10 anni dal termine dei trattamenti in assenza di recidiva di malattia in questo periodo. Per i pazienti in cui la diagnosi sia antecedente ai 21 anni, questo limite è ridotto a 5 anni. La legge non tutela solo nei rapporti con banche e assicurazioni ma anche in sede concorsuale, qualora sia prevista un’idoneità fisica e nell’ambito dei procedimenti di adozione“. È pertanto, sottolinea Perrone, “una legge più avanzata rispetto a quanto stabilito in altri Stati che hanno già adottato norme su questo tema”.
“Finalmente – afferma il presidente della Federazione delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo) Francesco De Lorenzo – viene cancellato per legge lo stigma cancro = morte o malattia inguaribile, purtroppo ancora ben radicato nel comune sentire“.
Per il presidente della Commissione Affari Sociali e Salute della Camera, Ugo Cappellacci, “con l’approvazione definitiva del ddl, alla guarigione segue ora il ritorno alla vita sociale per gli ex pazienti. Una bella pagina di libertà e di speranza“.
Un traguardo che l’Italia raggiunge dopo Francia, Portogallo, Spagna. Nel febbraio 2022 la Commissione Europea, nell’ambito del Piano Oncologico Europeo, ha auspicato che tutti gli Stati membri si dotino di una legge sul Diritto all’Oblio Oncologico entro il 2025.