Nei giorni scorsi si è svolto il XIV Congresso Nazionale dell’Associazione Portoghese di Neuro-Oncologia presso l’anfiteatro IPO di Lisbona. Marta Maschio, Responsabile del Centro di Epilessia Tumorale IFO ha partecipato come speaker nella sessione dedicata alla “Gestione dell’epilessia correlata al tumore al cervello”.
“I pazienti affetti da una Epilessia secondaria ad una neoplasia cerebrale – spiega Marta Maschio – presentano un profilo terapeutico complesso e richiedono un approccio unico e multidisciplinare, a causa della presenza di due patologie contemporaneamente: il tumore cerebrale e l’epilessia. La stretta relazione tra epilessia e tumori cerebrali è sostenuta da diversi fattori, che rappresentano complessivamente “due facce della stessa medaglia”. Infatti già la sola diagnosi di tumore cerebrale nella maggior parte dei pazienti è sufficiente a causare profonde difficoltà: comportamentali, emotive e intellettuali, e , assieme a queste, la presenza dell’ epilessia è considerata il più importante fattore di rischio per la disabilità a lungo termine in questi pazienti. Tutti questi problemi possono avere effetti negativi sulle attività della vita quotidiana e compromettere la capacità di condurre una vita indipendente. In questi pazienti – prosegue Maschio – l’efficacia dell’antiepilettico non può essere l’unico punto di riferimento per la scelta iniziale del miglior farmaco, ma vanno considerati anche l’impatto dei farmaci sulla qualità di vita, le possibili interazioni con le terapie sistemiche e gli effetti sulla sfera neurocognitiva. Ormai i dati scientifici indicano che sia la profilassi a breve che quella a lungo termine delle crisi epilettiche con gli antiepilettici non sono raccomandate. La terapia è indicata solo dopo una prima crisi. Tra i farmaci anhtiepilettici, i farmaci di vecchia generazione induttori enzimatici non devono essere presi in considerazione, in particolare nei pazienti sottoposti a terapie sistemiche per il tumore cerebrale.”
“L’epilessia da tumore cerebrale – conclude – è un chiaro esempio di come siano giustificate le collaborazioni strette e multidisciplinari tra ricercatori e medici di diverse competenze non solo per il perseguimento della conoscenza scientifica ma, soprattutto, per il benessere dei pazienti che necessitano di terapie personalizzate, mirate ed efficaci, e di quanto sia importante la creazione di una rete”.
Approndisci il tema dell’epilessia tumorale leggendo l’intervista della Fondazione Veronesi alla Dott.ssa Maschio.