Telemedicina, teleassistenza e telenursing in oncologia sono i grandi temi affrontati oggi all’Istituto Regina Elena in occasione di un evento nazionale. Hanno aperto i lavori Livio De Angelis, Commissario Straordinario IFO, e Gennaro Ciliberto, Direttore Scientifico IRE. Sono intervenute all’incontro Vanja Miskovic e Manuelita Mazza, rispettivamente dell’Istituto Nazionale Tumori e dell’IEO di Milano, invitate a raccontare l’esperienza di due realtà oncologiche di spicco. Paolo Ursillo di Agenas, ha invece illustrato contenuti e applicazioni della piattaforma nazionale di telemedicina. Cristina Cenci del Digiltal Narrative Medicine-DNM srl, partner IFO per la promozione e l’utilizzo di applicativi di telemedicina, ha affrontato il tema dell’innovazione digitale come risorsa dell’ascolto attivo. Ha chiuso il convegno il nostro “corpus” infermieristico, impegnato su diversi progetti per lo sviluppo di modelli di teleassistenza e telenursing da trasferire anche in altri centri oncologici.
Il biennio legato al Covid-19 ha aumentato tantissimo l’interesse verso gli strumenti di telemedicina, soprattutto in ambito oncologico, offrendo una spinta importante al loro sviluppo. Dopo la pandemia l’ interesse scientifico verso questa tematica è rimasto alto. Oggi infatti si ritiene che la telemedicina debba essere sempre più integrata nel percorso di cura del paziente oncologico, una opportunità straordinaria che non sostituisce il contatto diretto tra medico e paziente ma arricchisce enormemente l’esperienza assistenziale. Tuttavia l’introduzione della telemedicina necessita di un accrescimento delle competenze digitali da parte degli operatori sanitari e dei cittadini tutti. La sfida più importante per il futuro è quindi legata all’abbattimento delle barriere culturali e tecnologiche attraverso la formazione e l’elaborazione di linee guida, per una assistenza personalizzata a tutto tondo.
“Ritengo che il tema della telemedicina – ha dichiarato Livio De Angelis – sia di estrema importanza, anche e soprattutto per realtà come la nostra. I pazienti IFO sono particolarmente fragili e richiedono una assistenza frequente e continuativa. Molti dei nostri assistiti non sono ricoverati in ospedale, ma necessitano di una presa in carico globale fino al completamento del percorso di cura. Proprio per questo un sistema di teleassistenza e telemonitoraggio può arricchire enormemente il nostro ambito terapeutico e assistenziale. In questo senso IFO è da anni impegnato in un’attività internazionale di ricerca per l’utilizzo adeguato e consapevole degli strumenti digitali, che mi auguro sarà portata avanti con sempre maggiori successi. ”
“IFO è concretamente proiettato verso l’Europa – ha evidenziato Gennaro Ciliberto – importante è la nostra partecipazione come competent authority a Joint Action europee, progetti supportati da notevoli finanziamenti, che definiscono le regole da adattare alle realtà dei singoli paesi. Una Joint Action che ci coinvolge è denominata eCAN JA e ha l’obiettivo di implementare la telemedicina nella prevenzione e cure del cancro, e definire gli standard e le linee guida a livello europeo.”
“Dalla nostra esperienza e attività di ricerca emerge che l’utilizzo della telemedicina in oncologia offre innumerevoli vantaggi – ha spiegato Andrea Pace, Responsabile della Neuroncologia IRE e coordinatore degli studi eCAN JA. – Promuove, infatti, una virtuosa continuità tra il curante e l’assistito a casa. Consente di monitorare a distanza la sintomatologia e i bisogni assistenziali del paziente oncologico e non ultimo crea proficui network tra professionisti, facilitando lo scambio delle informazioni cliniche tra centri oncologici anche a livello europeo. Pensiamo a esempio alla Rete dei Tumori Rari Europea, Euracan, nella quale IRE è coinvolto in prima linea. La telemedicina è uno strumento del presente, promuove un approccio terapeutico contemporaneo che pone il paziente al centro.”