Presentata a Roma la X edizione del Libro bianco sulla salute della donna realizzato da Fondazione Onda Ets. Il volume, intitolato quest’anno ‘Dalla medicina di genere alla medicina personalizzata. Il ruolo dell’Intelligenza Artificiale’, vuole offrire spunti sul nesso fra un approccio genere-specifico, la personalizzazione delle cure e l’innovazione tecnologica. Tra gli autori c’è anche Marialuisa Appetecchia, Responsabile della Unità Clinica di Endocrinologia Oncologica dell’Istituto Regina Elena, e membro in rappresentanza di tutti gli IRCCS dell’Osservatorio dedicato alla Medicina di Genere dell’Istituto Superiore di Sanità.
“Ringrazio sentitamente Fondazione Onda per avermi dato l’opportunità e il privilegio di contribuite a questa edizione 2024 del Libro bianco – ha dichiarato Marialuisa Appetecchia all’evento di presentazione – in questa occasione vorrei ricordare che il nostro Paese ha promosso, su indicazione del Ministero della Salute, il Piano Nazionale sull’Applicazione della Medicina di Genere nel Sistema Sanitario Nazionale. Tale Piano è diventato decreto attuativo a giugno 2019, quindi legge. L’Italia può pregiarsi di essere prima in Europa ad avere una legge che norma l’applicazione della medicina di genere nel servizio sanitario. L’importanza del Piano Nazionale è tale per cui il Ministero ha ritenuto di costituire un Osservatorio per il monitoraggio della sua applicazione che è formato da gruppi di lavoro su varie tematiche. Come rappresentante degli IRCCS sento la responsabilità di sensibilizzare e rendere consapevoli su temi legati all’applicazione della medicina di genere nella ricerca sanitaria, negli studi preclinici e clinici, e anche nella comunicazione medica di genere, perché interagire con un paziente o una paziente, o con una persona di differente etnia, religione, o di un determinato contesto sociale richiede un approccio comunicativo attento e adeguato”.
Ogni anno il Libro bianco, mette in luce un tema chiave per offrire uno scenario ampio sulla salute della donna. In questa edizione il tema dell’intelligenza artificiale nell’ambito della salute è visto come una grande sfida. L’IA, infatti, offre l’opportunità di elaborare un’eccezionale quantità di dati, con grandi vantaggi, non solo in chiave di salute di genere, ma anche nel processo di sempre maggiore personalizzazione della cura. Tuttavia è importante accompagnare questo processo con un’umanizzazione della tecnologia che consenta ai professionisti di ottimizzare il loro lavoro, anche in termini di miglioramento della qualità e quantità del rapporto col paziente.