IRE: Team multidisciplinari ed healthcare data condivisi potenziano il percorso di cura del paziente. Pubblicati i risultati di nuovo studio.

In evidenza, Notizie    0 Commenti     10/01/2025

Tra le missioni di IFO IRCCS Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE), c’è lo sviluppo di modelli organizzativi di alta qualità e la valorizzazione dei percorsi di presa in carico del paziente. Vengono costantemente analizzate le principali esigenze di coordinamento legate alla diagnosi e al trattamento del paziente oncologico, e valutati gli strumenti di integrazione da adottare per garantire una continuità assistenziale. Alla luce di questo sono appena stati pubblicati dai professionisti IFO sulla rivista “Brain, Behavior, & Immunity – Health” i risultati di uno studio sui team multidisciplinari attivi in Istituto, per la diagnosi e il trattamento dei pazienti oncologici e le conseguenze in termini di miglioramento della loro gestione.

Cosa sono i DMT? Perché rappresentano un alto valore aggiunto per i pazienti oncologici di un IRCCS?

All’Istituto Tumori Regina Elena IRCCS (IRE) il paziente è preso in carico da un Team Multidisciplinare di Malattia (Disease Multidisciplinary Team – DMT), vale a dire un gruppo coordinato di tutte le professioni mediche e sanitarie come chirurghi, radiologi, anatomo patologi, oncologi, radioterapisti, psicologi, ecc. che si incontrano settimanalmente per coniugare sapere clinico, scientifico, organizzativo e sociologico. L’obiettivo è delineare il migliore percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale per il paziente.  La finalità è altresì incoraggiare i pazienti a essere parte attiva del percorso di cura sulla base dei principi della Medicina 4P: Preventiva, Partecipata nelle decisioni, Predittiva di risultati appropriati, Personalizzata sul paziente. Questo processo decisionale deve essere supportato dalle evidenze cliniche e scientifiche, basato su linee guida nazionali e internazionali definite. Ove possibile, inoltre, il Team può fornire opzioni circa l’inclusione dei pazienti nei trial clinici e, per i pazienti discussi nel DMT resistenti ai trattamenti o con recidive non più trattabili con terapie di prima e seconda linea, valutare la possibilità di inserimento in una sperimentazione clinica di Fase 1.

I risultati di un nuovo studio dell’Istituto Regina Elena

L’efficacia di un modello DMT è legata – secondo le indicazioni della Disease Management American Association – all’implementazione di alcuni importanti elementi organizzativi: l’utilizzo di protocolli basati su evidenze scientifiche per ottimizzare le terapie; la pianificazione delle attività sanitarie volte a promuovere la valutazione e la governance dei processi e degli esiti; l’uso appropriato dei sistemi informativi; un approccio multidisciplinare e proattivo dei professionisti nei confronti del paziente; azioni di patient empowerment. Ciò evidenzia la complessità della DMT come approccio olistico.
“I risultati di questo studio – spiega Marialuisa Appetecchia, Responsabile dell’Endocrinologia oncologica IRE e coordinatrice del lavoro – hanno evidenziato che, nonostante le differenze esistenti tra i DMT degli Istituti, creati per le diverse patologie oncologiche, essi garantiscono un approccio centrato sulla persona e la creazione di database condivisi, che facilitano la valutazione dei progressi e l’individuazione di aree di miglioramento. Questa analisi ci ha permesso di ottenere una mappa utile dei modelli utilizzati dai diversi Team Multidisciplinari, gettando anche le basi per valutazioni più precise della loro efficacia. Nella nostra esperienza, l’utilizzo di una piattaforma informatizzata per la gestione e la registrazione dei casi trattati è uno strumento fondamentale per assicurare i necessari livelli di qualità nell’assistenza e permettere di ottenere uniformità nello standard di cura per i pazienti oncologici, migliorare il processo decisionale basato sulla revisione dei casi e sulla discussione delle opzioni di trattamento e aiutare gli specialisti a migliorare il flusso di lavoro.”

Nelle patologie oncologiche, la cura della persona richiede un’intensa interconnessione tra diversi livelli di assistenza e legami inter-organizzativi molto forti, tramite l’utilizzo di un appropriato mix di strumenti. In tal senso i team multidisciplinari sono una risposta organica e strutturata alla frammentazione dei percorsi clinici.

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