A 20 anni dall’approvazione della Convenzione per la lotta al tabacco (FCTC), la prevalenza del fumo è diminuita di un terzo a livello mondiale, con 300 milioni di fumatori in meno rispetto a quanti ce ne sarebbero stati senza l’attuazione di politiche preventive. Lo ha annunciato Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel corso della 78ª Assemblea Mondiale della Sanità in corso a Ginevra.
Tra le azioni recenti più significative:
-Costa d’Avorio, Georgia, Laos e Oman hanno adottato il packaging neutro per scoraggiare l’uso di sigarette.
-Il Vietnam ha vietato le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato.
-In Kenya e Zambia, grazie al progetto Tobacco-Free Farms, oltre 9.000 coltivatori hanno abbandonato il tabacco per coltivare semi ricchi di ferro, più sostenibili e salutari.
Nel 2024, i Paesi hanno anche aumentato le tasse su prodotti non salutari come tabacco, alcol e bevande zuccherate, mentre 34 Stati hanno aderito al Piano di accelerazione per contrastare l’obesità. Grazie a finanziamenti pluriennali per 15 Paesi, sono stati raggiunti 9 milioni di cittadini e salvate circa un milione di vite.
Grandi traguardi ma ancora tanto è da fare, il TG2 ha voluto approfondire questo aspetto intervistando il nostro Edoardo Mercadante, Direttore Chirurgia Toracica del Regina Elena: “Il fumo resta però la causa dell’11% della mortalità mondiale, con oltre 7 milioni di morti l’anno. Il problema è ancora molto serio soprattutto tra i giovani e le donne”.