Antonella Clerici operata all’IRE: “Ringrazio tutti i medici e gli infermieri del Regina Elena”

Notizie    0 Commenti     14/06/2024

Antonella Clerici è stata operata d’urgenza all’IRCCS Istituto Nazionale Tumore Regina Elena (IRE), dopo un regolare controllo per una cisti alle ovaie. Ora sta bene, ha raccontato lei stessa in un post su Instagram pubblicato ieri.

“Antonella Clerici ha deciso di scrivere questo post proprio per lanciare un messaggio di prevenzione, è qualcosa a cui tiene molto – conferma a Repubblica Salute Enrico Vizza, Responsabile della Ginecologia Oncologica e del Centro di Oncofertilità IRE, che ha operato la conduttrice televisiva – È infatti grazie ai controlli regolari che ha sempre fatto che è stato possibile evidenziare molto precocemente un quadro potenzialmente sospetto di tumore, e quindi intervenire di conseguenza”.

La conduttrice ha ringraziato tutti i medici e gli infermieri che l’hanno curata e assistita: “Ringrazio il Prof Enrico Vizza, straordinario professionista, dotato di un’empatia contagiosa. La sua frase prima di entrare in sala operatoria: ‘Stia tranquilla, al resto ci penso io’. Non la dimenticherò”. Infine i ringraziamenti all’Ifo Regina Elena San Gallicano di Roma, all’equipe del professor Vizza e a tutte le infermiere e gli infermieri.
“Adesso un po’ di convalescenza – ha concluso Clerici. A presto.

“Gli Istituti Fisioterapici Ospedalieri, IRCCS pubblici – ha dichiarato Livio De Angelis, Commissario Straordinario degli IFO-Regina Elena e San Gallicano – garantiscono qualità, eccellenze ed expertise per percorsi di diagnosi di precisione e sempre più personalizzati. Grazie infatti all’eccellente livello di professionalità ed alle dotazioni di avanguardia, in uso nelle attività cliniche e di ricerca, è possibile una presa in carico globale del paziente per problematiche anche molto complesse. Ci aspettiamo che gli importanti investimenti di Regione Lazio per l’IFO, in termini di personale e tecnologie, diano importanti risultati nel potenziamento delle attività di ricerca e cliniche nell’immediato futuro.

Nel 2022 sono state circa 6mila le nuove diagnosi di tumore ovarico in Italia (dati AIOM), decimo tumore più diffuso tra le donne. Si presenta principalmente dopo la menopausa, di solito, superati i 50 anni ma, talvolta, anche in donne più giovani.

L’Unità di Ginecologia Oncologica IRE tratta ogni anno più di 80 tumori primitivi dell’ovaio e oltre 300 tumori maligni dell’utero con percorsi multidisciplinari di diagnosi e cura altamente personalizzati.
La rimozione chirurgica del tumore è il metodo usato più spesso per trattare questo tipo di neoplasia. L’intervento è curativo nel 70 per cento circa dei tumori in stadio iniziale.

Oggi per i tumori ovarici, c’è la possibilità di utilizzare strumenti che permettono di eseguire una chirurgia mininvasiva: “L’intervento di Antonella Clerici – ha spiegato Enrico Vizza – si è svolto in laparoscopia, con uno strumento che permette di operare attraverso un canale di appena 5 millimetri, e con una camera (il laparoscopio, ndr) di appena un centimetro. È uno strumento multifunzione che esegue la dissezione, il coagulo e il taglio in modo estremamente preciso, veloce, e senza lasciare alcuna cicatrice. Questo tipo di interventi mantengono l’integrità della persona e consentono un decorso post-operatorio molto rapido. In caso di sospetto, è fondamentale rivolgersi sempre a centri di grande expertise per il tumore ovarico e in cui si fa ricerca”.

Se multidisciplinarietà, expertise e alta tecnologia sono imprescindibili, altrettanto centrali sono la
comunicazione e l’umanità per una presa in carico globale del paziente. “La comunicazione è importantissima a esempio, nella gestione della menopausa e la tutela della fertilità delle pazienti oncologiche di giovane età – dichiara Vizza. –  Presso i nostri Istituti è garantito un programma di chirurgia conservativa, ove indicato, e di conservazione degli ovociti e del tessuto ovarico e percorsi di gestione dei disturbi legati alla sfera sessuale. Tutto questo per offrire un trattamento oncologico di eccellenza, ma anche le migliori opportunità di qualità della vita nella donna affetta da tumore.”

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Leggi l’intervista a Enrico Vizza e Livio De Angelis su Repubblica Salute

Leggi il post di Antonella Clerici e il commento di ringraziamento di IFO

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