Mutilazioni Genitali Femminili: ripensare azione contrasto

Comunicati Stampa, Eventi, Notizie, Solidarietà    0 Commenti     2/02/2020

Sottosegretaria Zampa: “Eliminazione va affrontata come un problema globale. Occorre un lavoro intenso sul versante culturale”. Prof. Morrone: “Tanto è stato fatto per salvaguardare la dignità e l’integrità fisica e psicologica delle donne, ma è ancor più quello che va fatto”

Le Mutilazioni Genitali Femminili (MGF) “rappresentano una forma particolare di violenza contro le donne” e “hanno assunto le caratteristiche di una vera e propria violazione dei diritti umani, che non possono più essere tollerate e contro le quali l’Assemblea Permanente delle Nazioni Unite ha già approvato, nel 2012, una risoluzione all’unanimità perché vengano messe al bando in ogni stato membro”. È una denuncia senza attenuanti quella lanciata stamattina dalla Conferenza nazionale “Salute globale per la tutela delle donne: è possibile eradicare le Mutilazioni Genitali Femminili?”, tenutasi presso il Ministero della Salute e organizzata dagli Istituti IRCSS “Regina Elena” e “San Gallicano” di Roma.

Ed è proprio il direttore scientifico del San Gallicano, Aldo Morrone, a tracciare la linea comune emersa dal confronto tra medici, ricercatori e parlamentari: “La difficile situazione di violenze fisiche e morali a cui ancora oggi sono sottoposte molte bambine nel mondo, trova nelle MGF una delle sue più efferate e odiose manifestazioni, da situare nel più ampio quadro delle pratiche tradizionali pericolose che comprendono anche i matrimoni, gli aborti e le gravidanze in età adolescenziale. Tutte queste pratiche violano i diritti umani delle bambine e mettono in serio pericolo il loro benessere, la salute sessuale e riproduttiva”.

“Tanto è stato fatto per salvaguardare la dignità e l’integrità fisica e psicologica delle donne, ma è ancor più quello che va fatto. Infatti se ad oggi il numero delle MGF è in continuo aumento, probabilmente dobbiamo chiederci se non abbiamo sbagliato qualcosa nelle modalità di contrasto che abbiamo sino ad oggi adottato e ripensare globalmente le strategie migliori per eradicare questa vergognosa pratica. Un mondo – conclude Morrone – in cui le donne non sono libere, non è un mondo libero e giusto”.
Sulla stessa lunghezza d’onda la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, intervenuta in apertura: “Le mutilazioni genitali femminili sono una questione di diritti umani perché violano profondamente l’integrità fisica e psichica delle donne che vi sono costrette. Per questo oggi dobbiamo dire che la sua eliminazione va affrontata come un problema globale. Occorre prima di tutto poter disporre di dati certi non solo per comprendere l’ampiezza del problema ma anche per valutare se le misure messe in campo dalla comunità internazionale e dai governi degli Stati, persino da alcuni tra quelli interessati al fenomeno e determinati ad opporvisi, producono gli effetti desiderati”.
“Occorre un lavoro intenso sul versante culturale perché prima di tutto siano le società e le mentalità a cambiare. Sul fronte internazionale occorre mettere a disposizione del 5 obiettivo dell’Agenda 2030 investimenti maggiori e maggiore impegno. Sul versante nazionale, qui in Italia, occorre lavorare ‘tra donne a favore delle donne’ – sottolinea l’esponente del governo – per intercettare le giovani a rischio e per aiutare quante sono già state vittime di queste atroci mutilazioni. I giovani, maschi e femmine, devono essere sensibilizzati perché le cose cambino e perché l’esperienza ci insegna che dove gli uomini hanno dato segni concreti di non apprezzare questa pratica ci sono miglioramenti della situazione”.
“In Italia abbiamo una legge (L.7/2006) per prevenire e contrastare le pratiche di mutilazione genitale femminili e linee guida. Non abbiamo ignorato il dramma di tante, troppe donne e giovanissime donne. Ma dobbiamo e possiamo fare di più per fermare questo flagello. Prima di tutto riconoscendolo e individuandolo e poi agendo”, conclude Zampa.
La Conferenza nazionale. Ad aprire i lavori, insieme al prof. Aldo Morrone, Francesco Ripa di Meana, direttore generale Istituti Fisioterapici Ospitalieri (IFO) Regina Elena e San Gallicano. A seguire, dopo i saluti introduttivi della sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, e della viceministra agli Esteri, Emanuela Claudia Del Re, interventi di diversi dirigenti ospedalieri e parlamentari, tra cui quelli di Mara Carfagna, vicepresidente della Camera, delle senatrici Michela Montevecchi (Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani) e Maria Rizzotti (Commissione permanente Igiene e Sanità), e l’ex parlamentare Giuseppina Maturani, membro della Commissione permanente Igiene e Sanità del Senato nella scorsa legislatura.

 

APPROFONDIMENTI

Vai alla pagina dedicata del Ministero della Salute

Brevi riflessioni sulle MGF a cura di Aldo Morrone

Domande e Risposte su MGF

 

 

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