Paratiroidi

Le paratiroidi sono 4 ghiandole poste vicino alla tiroide, precisamente dietro la tiroide stessa. Presiedono al metabolismo calcio-fosforico, attraverso la produzione di un ormone che si chiama Paratormone (PTH). Qualsiasi loro alterazione si ripercuote più o meno direttamente sul metabolismo del calcio. In una discreta percentuale di pazienti sottoposti ad intervento di asportazione della tiroide, le paratiroidi vengono accidentalmente asportate o rimangono danneggiate tanto da non produrre più una quantità sufficiente di PTH per il mantenimento dei normali livelli di calcio; in quei casi, la loro funzione dovrà essere sostituita farmacologicamente mediante la somministrazione di calcio e vitamina D. Esse sono raramente colpite da una patologia infiammatoria o autoimmunitaria, che può determinare un danno funzionale delle paratiroidi o da neoplasie, per lo più benigne (adenomi). In questi casi si determina una eccessiva produzione di PTH che causa ipercalcemia, calcoli renali e caratteristiche lesioni ossee. L’adenoma paratiroideo può associarsi ad altre neoplasie endocrine nei quadri delle cosiddette neoplasie endocrine multiple (MEN I e II). L’iperparatiroidismo primitivo (PHPT), il cui aspetto biochimico caratteristico è l’associazione di ipercalcemia e livelli di PTH normali o inappropriatamente elevati, è una malattia endocrina comune in quei paesi in cui lo screening ematochimico di massa è di routine e dove quindi l’ipercalcemia è precocemente diagnosticata. Ciò ha comportato un aumento dell’incidenza e della prevalenza della malattia. L’PHPT può presentarsi a qualunque età, ma risulta raro prima dei 50 anni, con un rapporto F:M pari a 3:1. L’PHPT è sostenuto, come già detto, nella maggior parte dei casi (80-85%), da un adenoma singolo; nel 15-20% dei casi tutte le quattro ghiandole paratiroidee sono coinvolte in un processo iperplastico; il carcinoma paratiroideo è responsabile di PHPT solo in circa lo 0.5% dei casi.

Attualmente circa l’80% dei pazienti con PHPT è asintomatico e segni e sintomi, quando presenti, sono la conseguenza di una prolungata ipercalcemia piuttosto che di un elevato iperparatiroidismo e sono prevalentemente rappresentati da astenia, debolezza, depressione, polidipsia e poliuria, nicturia, stipsi e affaticabilità neuromuscolare.
La conferma diagnostica si basa sul riscontro, almeno su tre diversi campioni, di ipercalcemia associata a valori di PTH elevati o inappropriatamente ai limiti superiori della norma. Il risultato di un valore di PTH nella metà superiore del range di riferimento risulta inappropriato in presenza di elevati livelli di calcemia ed è altamente suggestivo per PHPT.
Lo studio di imaging del paziente iperparatiroideo prevede generalmente in prima istanza l’esecuzione di una ecografia della regione cervicale. La scintigrafia paratiroidea è essenziale nell’iter diagnostico dell’PHPT. La TAC e/o la RMN del collo e mediastino sono necessarie nel caso in cui si sospetti la presenza di ghiandole paratiroidee iperfunzionanti ectopiche, sovrannumerarie e nel caso di PHPT recidivo o persistente.

Il trattamento di scelta è l’intervento chirurgico; l’approccio chirurgico tradizionale è rappresentato dall’esplorazione bilaterale del collo, che raggiunge una percentuale di successo fino al 95% dei casi.

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